Testo Lc 21, 5-19
(edizione Bibbia CEI 2008)
5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6“Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. 7Gli domandarono: “Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?”. 8Rispose: “Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine”. 10Poi diceva loro: “Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Commento a cura del Gruppo Donne
La distruzione del tempio
Ne interpretiamo un messaggio che dice di non legarsi troppo al tempio, di essere chiesa in uscita come quella voluta da Papa Francesco. Il tempio può essere distrutto, la distruzione sembra come la cancellazione della presenza di Dio in mezzo al popolo ma in realtà non lo è. Come detto da Gesù alla samaritana “né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre” e “i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”.
Verso la catastrofe
In questo periodo dove incombono distruzioni globali come guerra e surriscaldamento del pianeta, questo brano ci ricorda che le vicende umane non sono segni della fine del mondo e invita ad affidarsi, che non un capello andrà perduto.
Ma come ci troverà davvero un avvenimento brutto? Come lo affronteremo? Saremo capaci di perseverare e testimoniare?
Le catastrofi incombenti sono anche occasione di miglioramento, pur nella sofferenza: ad esempio quello che la Chiesa cattolica sta vivendo, con gli abusi del clero, la sempre maggiore carenza di preti ecc. può condurci verso un nuovo modo di essere chiesa, dove i deboli e gli emarginati diventano la vera speranza: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele. Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla.” (Ger 31, 7b-8)
Sia fatta la tua volontà
Riflettiamo su cosa voglia dire affidarsi, ad esempio chiedere la forza di affrontare le situazioni avverse.
“Sia fatta la tua volontà” è una frase un po’ di rassegnazione, risulta un po’ ambigua. La volontà di Dio è la nostra piena realizzazione, il nostro fiorire completo. La volontà di Dio è la parte migliore di me che si esprime, ma non sono sempre capace di seguirla.
Ci si confronta con l’idea dell’onnipotenza di Dio. Dio è onnipotente nell’amore, nella sua vicinanza nelle situazioni difficili e faticose.