a cura di Don Pio)
28 dicembre 2021
Appena passato il Natale, quasi a sconfessare ogni superficiale dolcezza e richiamare alla profondità del mistero sconvolgente che è stato celebrato, si fa memoria nella liturgia della “strage degli Innocenti”. È una festa molto antica, attestata in Occidente già nella prima metà del secolo V.
L’episodio è narrato nel vangelo di Matteo. Erode, vedendo che i Magi si erano presi gioco di lui e non erano tornati a riferirgli del Bambino a cui la Stella li aveva guidati, in preda alla paura che sempre il potere ha del piccolo e della sua regale autorità, ordinò che si uccidessero tutti i bambini al di sotto dei due anni, nel territorio di Betlemme e dintorni: un annuncio della morte che Gesù, l’innocente, sottratto per il momento alla furia di Erode, affronterà al compimento della sua ora, quando cioè l’opera per la quale è nato sarà compiuta.
Vittime innocenti della ostilità dei potenti verso la mite regalità di Cristo, i bambini uccisi da Erode sono come la primizia della moltitudine dei redenti che seguono l’Agnello quando si manifesterà la sua vittoria su ogni male.
Leggi il testo: Matteo 2, 13b-18
Ascolta la proclamazione:
LETTURA Ger 31, 15-18. 20
Lettura del profeta Geremia
Così dice il Signore: «Una voce si ode a Rama, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, e non vuole essere consolata per i suoi figli, perché non sono più». Dice il Signore: «Trattieni il tuo pianto, i tuoi occhi dalle lacrime, perché c’è un compenso alle tue fatiche – oracolo del Signore –: essi torneranno dal paese nemico. C’è una speranza per la tua discendenza – oracolo del Signore –: i tuoi figli ritorneranno nella loro terra. Ho udito Èfraim che si lamentava: “Mi hai castigato e io ho subito il castigo come un torello non domato. Fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei il Signore, mio Dio”. Non è un figlio carissimo per me Èfraim, il mio bambino prediletto? Ogni volta che lo minaccio, me ne ricordo sempre con affetto. Per questo il mio cuore si commuove per lui e sento per lui profonda tenerezza».
VANGELO Mt 2, 13b-18
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Ascolta l’annuncio: