Testo Gv 1, 29-34
(edizione Bibbia CEI 2008)
29Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele”.
32Giovanni testimoniò dicendo: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.
Commento a cura del Gruppo Donne
Giovanni e Gesù
Il riferimento a Gesù che va verso Giovanni propone di chiederci: ci sentiamo cercate da Gesù? In quali circostanze sentiamo che ci viene richiesto di fare qualcosa? Un esempio concreto: come, quando, perchè ci sentiamo chiamate ad andare a Messa?
Io non lo conoscevo: Giovanni conosceva Gesù ma in quel momento lo ri-conosce come il Messia. Dimostra la capacità di cambiare idea, di leggere la presenza di Dio in segni anche non consueti. Pur essendo una persona “tutta d’un pezzo”, abituata a vedere e separare il bene e il male, Giovanni rimane sempre in ricerca e riesce a comprendere che se prima Gesù seguiva lui ora la situazione è opposta. La testimonianza di Giovanni è anche testimonianza di capacità di cambiamento di vedute e di capacità di non concentrarsi su se stessi in un atteggiamento autoreferenziale, ma di dare attenzione a Gesù.
Il battesimo
La colomba che si posa su Gesù ci invita a battezzare in spirito le realtà che incontriamo, cioè a contemplare con gli occhi dello spirito le relazioni e i fatti della nostra vita, invece di lasciarli scivolare via. Vivere in relazione con Dio per contribuire a fare fiorire le realtà. Dire, testimoniare, vedere, custodire dentro di sé ciò che avviene come ha fatto Maria.
Il battesimo è purificazione, che non si esaurisce nel giorno del sacramento. Purificazione è andare all’essenziale, eliminando il sovrappiù.
Il battesimo non deve essere criterio di divisione, una barriera tra le persone. Nella storia sono state fatte guerre per convertire e battezzare i popoli, con l’intento di portare il bene ma in realtà questi popoli sono stati disumanizzati. Ciò è in contrasto con il fatto di credere in un Dio padre che ci ama.
Toglie i peccati del mondo
Ci indica che il male non è una realtà definitiva, inappellabile. Ma come viene tolto questo male? Dandoci la forza per affrontare le situazioni negative, se lo chiediamo. Come il buon samaritano, Gesù ci soccorre quando pecchiamo o siamo in difficoltà.
Il soccorso di Gesù non è con la bacchetta magica come a volte vorremmo, avviene tramite il seme del bene che può germogliare. Il piccolo seme che troviamo in tutte le realtà che guardiamo con gli occhi dello Spirito.