Testo Lc 18, 1-8
(edizione Bibbia CEI 2008)
2Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2“In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi””. 6E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.
Commento a cura del Gruppo Donne
Come pregare?
Tanti modi di pregare, oltre alle formule ripetitive: Dialogo con Dio (Parla il signore il tuo servo ti ascolta), il comportamento è preghiera, la persona è preghiera (Mosè è preghiera quando prega contro gli amaleciti), preghiera di meditazione, preghiera nel tempo della prova, il silenzio e l’ascolto sono preghiera.
Il nostro modo di pregare dipende da come abbiamo imparato a farlo, da quello che ci sentiamo di fare e dalle persone che hanno contribuito a darci spunti (es. Don Pio).
La preghiera non si deve manifestare obbligatoriamente in un discorso. Citazione: la preghiera non è un rapporto verbale ma vitale, di cui la parte verbale rappresenta solo l’esplicitazione.
Pregare tanto per essere esauditi nelle proprie richieste: un Dio capriccioso a cui piace essere tirato per la giacchetta?
Cioè funziona come i bollini del supermercato, con tanti bollini accedi al regalo? No. La parabola non è una esemplificazione. Gesù stesso l’ha detto in altri versetti: quando pregate non moltiplicate parole. Diciamo anche un grande NO ai sensi di colpa “non sono stata esaudita perché non ho pregato abbastanza o nel modo giusto”.
Il significato che diamo: prega perché in questo modo il regno di Dio si realizza qui e ora, entrando in relazione con il Signore riesci a intuire dove è il buono, anche nelle situazioni dolorose. Ad esempio intuisci che hai degli amici vicini. L’ingiustizia del male la superiamo perché vediamo il bene grazie alla preghiera. Altrimenti che senso avrebbe la frase “io vi dico che farà loro giustizia prontamente”?
Ancora: pregare sempre per non scoraggiarsi mai, per restare ancorati al proprio germoglio di bene, per non prendere decisioni nella solitudine, perchè con la preghiera ci si confronta con il Signore e con se stessi.
Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?
Esortazione a mantenere viva la proprio fede cammin facendo.
Cosa è la fede? Risposte varie: avere fede è riconoscere che il regno di Dio è qua ora, e la preghiera ci serve a non dimenticarlo; è avere una relazione filiale con Dio; è capacità di accogliere gli altri nella propria quotidianità, nel proprio lavoro facendo magari qualcosa che va “oltre”.