Testo Lc 20,27-38
(edizione Bibbia CEI 2008)
27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28“Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie”. 34Gesù rispose loro: “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui”.
Commento a cura del Gruppo Donne
La resurrezione
La resurrezione non è continuazione della vita sulla Terra ma un’altra condizione di vita che ci consentirà di superare i limiti attuali e dove avremo modo di dare significato a ciò che ora non capiamo.
Tuttavia, la nostra vita terrena non avrebbe senso se non fosse poi recuperata. In questo senso ci può ispirare il Credo di St. Jacques (don Michele Do): Credo (… ) la fede nella Risurrezione, che ci dona la speranza che nulla va perduto della nostra vita: nessun frammento di bontà e di bellezza, nessun sacrificio per quanto nascosto ed ignorato, nessuna lacrima e nessuna amicizia.
Nell’oggi
Possiamo trovare già oggi la nostra resurrezione nella vita quotidiana, nel superamento delle difficoltà, nel sostegno di chi ci è vicino.
Gesù ci dice che questo tratto di vita in carne ed ossa che stiamo percorrendo è parte della vita eterna ed è possibile viverlo nella consapevolezza della resurrezione.
E quindi, di fronte alle situazioni problematiche della vita, quale approccio è il migliore? Come testimoniare il Vangelo? Non c’è una risposta unica per tutte le situazioni, Gesù stesso parla alle persone in modo diverso a seconda delle situazioni che stanno vivendo.
Il Dio dei viventi
Da notare: Il dio di viventi non dei vivi. Di coloro che vivono. E anche notare di tutti, non solo degli israeliti, non solo dei battezzati.
Siamo tutti uguali, sullo stesso piano. Non esistono persone “angeliche” in quanto votate al celibato – clero, monaci e monache – come invece una certa sensibilità popolare è portata a ritenere.
Essere giudicati degni della vita futura: da meditare e comprendere, perché Gesù in altri punti afferma che non è venuto a giudicare.