Testo Lc 21, 25-28. 34-36
(edizione Bibbia CEI 2008)
25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.
34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”.
Commento a cura del Gruppo Donne
Non una fine ma un inizio
Questo brano, seguendo quello della scorsa domenica nel quale si leggeva di Gesù umiliato e condotto in catene per essere giudicato, ci indica chiaramente che Gesù umiliato non è l’evento definitivo e che Egli tornerà a portarci liberazione.
Il linguaggio apocalittico ci colpisce e notiamo le diverse traduzioni del Vangelo, dove alla parola “potenza” viene sostituita “energia”, e alla parola “gloria” viene sostituito “splendore”, rendendo il linguaggio più vicino al nostro sentire. A liberazione associamo il significato di salvezza.
Riflettiamo sul senso del brano apocalittico posto nella prima domenica di Avvento: per iniziare qualcosa di nuovo occorre prima rompere con il vecchio, occorre la de-creazione per dar via alla ri-creazione.
Alzate il capo
Il versetto “risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” invita a stare in piedi nelle difficoltà, con la stessa regalità di Gesù. E’ un invito molto forte e avvertiamo il messaggio in modo particolare in questi tempi dove le paure che ci assalgono sono molte e riguardano anche il futuro del mondo (citata la eco-ansia). Meditiamo sull’ansia per il futuro che Gesù potrà aver provato nel vedere quanto gli Apostoli non fossero in grado di capirlo, nonostante la predicazione e la vita trascorsa insieme.
Questo messaggio ci invita a speranza, sicurezza e fortezza e si ricollega alla Prima Lettura (Ger 33,14-16) che parla del ritorno dall’esilio.
Ad esempio, si riscontra nei ragazzi a scuola una disattenzione diffusa verso ciò che li circonda, e gli esperti indicano che tale disattenzione è dovuta all’ansia, per cui si reagisce ignorando le situazioni ansiogene e crendo una propria zona di sicurezza. Per gli educatori/educatrici è molto difficile capire cosa fare al riguardo e si procede a tentativi
La preghiera aiuta a tenere la testa alta e a “guardare oltre”. Una forma di preghiera è la contemplazione, tramite la quale scopriamo il bello nelle altre persone, ad esempio nei giovani.
Qualcosa sta già succedendo
Il ritorno di Gesù è nell’oggi. Quali sono i piccoli ritorni che quotidianamente avvengono? Quali i piccoli germogli disseminati nel caos, nella confusione? Le parole “vegliate e pregate in ogni momento” ci indicano di fare attenzione per scorgerli, perché non è facile scoprire il “già” nel “non ancora”.
Pensiamo all’ incontro di Genova (incontro nazionale dell’Associazione Donne per la Chiesa), che è stato un germoglio, dove abbiamo compreso che insieme possiamo aiutarci a vincere l’ansia e le paure. Come singolo individuo siamo impotenti, e l’esperienza di Dio è esperienza di relazione e di comunità.
Riflettiamo sul messaggio di non disperdersi negli affanni della vita. E’ un invito a vivere pienamente il presente, a fare esperienza di ciò che c’è già nelle nostre vite. Ripensiamo alle parole sul Kairos di Marinella Perroni, teologa e biblista, che nel suo intervento nell’incontro con la città di Genova ci ha spronate a non rimanere in attesa che qualcosa cambierà ma di “abitare questo tempo sospeso” come tempo nel quale “qualcosa” di speciale accade, un tempo dove Dio si rivela.