Carissime/i “Sorelle e fratelli tutti”
oso rivolgermi a Voi con le parole di san Francesco di Assisi perché hanno un vero significato e, ne sono convinto, possiamo tendere a realizzarle insieme. Non per niente Papa Francesco ne ha fatto il titolo della sua ultima lettera.
Anzitutto prego per Voi; l’ho fatto nei mesi passati e continuo a farlo perché riusciamo a riprenderci dalle situazioni di dolore, dopo i momenti di smarrimento ed anche di fronte al futuro incerto.
Prego che ognuno, per strade sue e tanto originali quanto misteriose, possa non sentirsi solo e abbandonato. Il Signore è fedele. Il virus non viene da Dio ne tanto meno è un suo castigo. Certo ci sentiamo oppressi da sentimenti dolorosi. La morte è ingiusta e, quando qualcuno se ne va, la sentiamo come un furto. Questo periodo ci lascia più poveri e non solo economicamente. Infine la domanda “quando e come finirà?” ad oggi non ha risposte certe.
Eppure, faticando come tutti, lo ripeto: Cristo Gesù, con la sua vita terrena tanto simile alla nostra, ci assicura che Dio Padre soffre con noi, lotta con noi e per noi e garantisce che, dopo questa notte buia, l’alba ritornerà.
Ho una terza cosa da comunicarvi: la vita della comunità non si è bloccata: abbiamo continuato come abbiamo potuto.
Nel sito della parrocchia viene pubblicato quel che avviene e quanto facciamo. Se vi è possibile, visitatelo. Troverete notizie, indicazioni per la preghiera ed anche progetti che possono interessarvi; è un sito che cresce, anche in questi mesi ha raccolto la nostra vita di comunità ed è diventato sempre più un aiuto concreto per la preghiera, per l’ascolto della Parola e per il rapporto, faticoso per tutti noi, con Dio. Questo è solo un accenno, ritorneremo sull’argomento.
Vi scrivo perché mi è stato fatto notare giustamente che non tutti possono e riescono a venire in chiesa. E però anch’essi fanno parte della comunità. Mi rivolgo a tutti quindi, con affetto e amicizia. Dobbiamo sentirci un’unica famiglia di Dio; tra coloro che si vogliono bene le notizie sono il primo legame. A proposito: per coloro che sono interessati a vivere il Natale con il Signore, date un’attenzione particolare all’orario delle messe che è stato affisso presso la vostra casa.
Poco prima dell’esplosione del contagio, abbiamo finito alcuni lavori nello spazio della chiesa.Per il legame rinsaldato dalle notizie, vi prego di dare una lettura attenta di quanto vi è comunicato dopo questa mia lettera.
E’ Natale: Gesù continua a nascere fra noi. Intorno al Bimbo di Betlem dobbiamo radunarci tutti.
Concludo offrendo un augurio: che la tenerezza di Dio ci aiuti ad essere gentili, pazienti e benevoli con noi stessi. Così, esserlo anche con gli altri, sarà meno problematico.
Intanto, ci prepariamo a giorni migliori
don Pio