Testo Mc 9,38-48
(edizione Bibbia CEI 2008)
38Giovanni gli disse: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva”. 39Ma Gesù disse: “Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40chi non è contro di noi è per noi.
41Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
42Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. 43Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. 44 [44] 45E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. [ 46] 47E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna,48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Commento a cura del Gruppo Donne
Significati
Geènna: è una valle dove in tempi remotissimi si sarebbe praticato il culto del dio Moloc, al quale venivano offerti in olocausto dei bambini sgozzati (!). Successivamente è diventato un luogo di raccolta immondizie, praticamente la discarica dove venivano bruciati tutti i rifiuti di Gerusalemme.
Demòni: sono gli spiriti maligni. Al contrario dei dèmoni, che sono le nostre paure e condizionamenti.
Oltre il gruppo, verso Gesù
Il discepolo Giovanni ragiona secondo una logica molto umana, stabilendo una rigida separazione tra la comunità che segue Gesù e tutti gli altri. Come anche a noi può succedere, probabilmente i discepoli si sentivano privilegiati, onorati e rassicurati per il fatto di essere al seguito di Gesù, forse anche si sentivano gli unici depositari del bene indicato da Gesù.
Gesù invece richiama l’attenzione sull’importanza dell’azione svolta invece che sull’appartenenza al gruppo. Ci indica che l’appartenenza si fonda sul fare la volontà di Dio e non sul fatto di essere in un gruppo piuttosto che in un altro.
Questo è il filo conduttore che unisce le tre letture proposte dalla liturgia (Prima lettura Nm 11, 25-29, Seconda lettura Gc 5,1-6).
Inoltre, Gesù ci indica che è importante anche il piccolo gesto, che tutti possono fare, come quello di offrire un bicchiere d’acqua. Meditiamo su quanto sappiamo riconoscerci noi stesse come persone bisognose di acqua data dagli altri.
Lo scandalo
Il significato originario della parola skandalon è ostacolare, mettere pietre di inciampo, creare cadute. Qui Gesù indica di non creare scandalo, in altri passi del Vangelo troviamo che invece lui stesso è scandalo, i senso positivo, è pietra di inciampo perché sovverte le logiche consolidate. Questo ci fa riflettere su quanto dobbiamo discernere a seconda delle situazioni e di chi ci troviamo davanti se e quanto “dare scandalo”, per evitare di creare rifiuto nella Parola da parte di persone “piccole” cioè che non hanno gli strumenti di comprensione. Ad esempio, parlando con persone anziane in una casa di riposo è diverso che parlare nel nostro gruppo settimanale; e tuttavia il percorso di fede di ciascuna persona ha il suo valore per se stessa e per le altre persone.
Le iperboli di tagliare la mano, cavare l’occhio eccetera indicano la necessità di rinunciare a quella parte di noi stesse che ci è di zavorra nella strada indicata da Gesù.
Chiesa e Religione
Quello di Gesù è anche un messaggio ecumenico: siamo tutti cristiani, al di là delle specificità delle diverse confessioni, siamo tutti uniti nel provare a seguire la strada indicata da Gesù. Tuttavia la religione a volte si pone come ostacolo anziché favorire i rapporti tra le persone.
Noi siamo Chiesa ma non dobbiamo pensare di essere degli eletti. Anzi: per la vita di una comunità è necessaria un’organizzazione, ma la “costruzione” Chiesa, del clero e dei laici, è fatta da esseri umani e quindi imperfetta. Teniamo presente che il Regno dei Cieli inizia già qui sulla terra e si costruisce attraverso le nostre relazioni positive con il prossimo e con tutto ciò che ci circonda.
Dio salva, al di là della religione praticata. Il concetto fondamentale è quello dell’amore, per noi rappresentato dalla figura di Gesù, ma anche persone diverse dalla nostra cultura e religione possono essere portatrici di questo valore. A questo proposito ricordiamo che ricorre questa domenica, 29 settembre, la 110° Giornata del migrante e del rifugiato.
Citata la poesie di padre David Maria Turoldo “Io non ho mani” , a proposito di religione, preti e solitudine.
Io non ho mani
che mi accarezzino il volto,
(duro è l’ufficio
di queste parole
che non conoscono amori)
non so le dolcezze
dei vostri abbandoni:
ho dovuto essere
custode
della vostra solitudine:
sono
salvatore
di ore perdute.
Io non ho mani (Bompiani, 1948)