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Primo quadro: Mt 27, 45-50
45A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. 46Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 47Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. 49Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
Secondo quadro: Mt 28, 1-8
1Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 5L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». 8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Terzo quadro: Mt 28, 9-10
9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”.
Commento del gruppo Donne
Donne coraggiose, che non sono scappate durante gli eventi drammatici, che hanno avuto la forza di stare sotto la croce, nel dolore. Anche oggi, quante donne hanno il coraggio di stare nella sofferenza e di andare avanti con le loro vite, le ammiriamo e ci ispiriamo a loro.
Donne che non hanno paura di essere riconosciute come discepole di Gesù, che al sepolcro stanno, nonostante il terremoto, mentre le guardie cadono terrorizzate. Anche oggi noi donne ci riconosciamo discepole di Gesù, degne di stare con Lui e in Lui.
Donne alle quali Gesù affida l’annuncio della resurrezione, l’annuncio della Pasqua che è passaggio, dalla paura alla gioia. Che esperienza fantastica, riuscire addirittura a toccare i piedi di Gesù dopo averlo visto morire in croce. Ancora una volta intrattenersi con lui, contro tutte le convenzioni sociali che lo vietano. Anche oggi noi donne ci riconosciamo rivestite della dignità e responsabilità dell’annuncio a noi affidato.
Non temete, gioite! E portate l’annuncio ai miei fratelli.
PREGHIERA FINALE
Signore,
Maria di Magdala ci rende consapevoli della nostra dignità e responsabilità di battezzati.
Preghiamo per una Chiesa che si arricchisca dei carismi di tutti, senza alcuna distinzione.
Preghiamo per una Chiesa in cui la bellezza della Parola sia un tesoro per ciascuno, da conoscere e condividere senza alcun timore.
Preghiamo per una Chiesa che sia voce onesta, trasparente e credibile di una società aperta a tutti.
Signore, fai che la tua Resurrezione sia anche per noi coraggio e gioia.
Aiutaci a non temere, a sostare nel dolore come le donne al sepolcro e a riconoscere la gioia che la vita ci dona, anche quando è più difficile.